Come trovare marito al parco

Quattro anni fa, durante un viaggio tra Tehran e Calcutta, mi sono improvvisamente reso conto di quanti giovani si sposassero su indicazione dei genitori. Nell’Himachal Pradesh, nel Nord Ovest dell’India, mi ritrovai a sfogliare un’intera rivista dedicata all’incontro tra ragazzi e ragazze in età da matrimonio. A pubblicare i profili non erano i diretti interessati, ma i loro familiari. In Iran passai qualche giorno ospite da un ragazzo la cui famiglia stava trattando con quella della sua futura moglie. Il fulcro erano i soldi che lui avrebbe dovuto versare per prenderla in sposa.
In Cina, nei parchi pubblici, può capitare invece di ritrovarsi in situazioni stranianti. A Kumming passeggiavo circondato da decine e decine di annunci stesi sulla stoffa degli ombrelli. Un intermediario matrimoniale mi spiegò che erano elenchi esposti da genitori, completi di caratteristiche fisiche, aspirazioni, disponibilità economiche e gusti dei figli – o meglio, dell’unico figlio, come per 36 anni ha imposto la legge cancellata nel 2015.
Trovo una signora che espone i titoli di studio, altezza, età, stipendio mensile e aspetto della figlia, mia coetanea e vedova, seguiti da quelli del marito ideale. La figlia non sa che la signora vorrebbe farci incontrare, ma in ogni caso – mi riferisce la madre – si vergognerebbe troppo ad uscire di casa a cercare un compagno. E a causa di quel senso di inadeguatezza, della vergogna di trovarsi a più di trent’anni senza una famiglia, madri e padri pensionati scendono al parco in cerca di spose e mariti.
A giocare una parte fondamentale – soprattutto per gli uomini – sono il possesso di una casa e di una macchina. E’ un realismo che non contempla romanticismi o sentimenti come l’Amore, ma una ben più solida alternativa fatta di mattoni e Yuan.